lunedì 27 agosto 2007

Zucco Pesciola - Cresta Ongania

SABATO 25 AGOSTO 2007

Sbambi ci pacca causa lavoro e così ci troviamo in tre (il foppa, isa ed io) a salire dal sentiero che da Barzio porta al rifugio Lecco.
Ravanando un po' arriviamo all'attacco della Cresta Ongania allo Zucco Pesciola (2096 metri).
Una volta imbragati scopro che la via la devo tirare io... poco male, dopo quattro mesi senza scarpette è ora di darsi un po' da fare.
Non risaliamo la via originale, ma optiamo per alcune interessanti varianti di IV (con alcuni passi, probabilmente di IV+).
Bello il primo tiro di placca seguito da un diedro leggermente strapiombante e protetto molto bene a resinati; altro tiro bello è il terzo (credo) che risale un pilastrino a sinistra, attraversa una cengia e si infila in uno stretto camino. Il resto è una mezza ravanata a caso per prati e sfasciumi e qualche altro tiro più o meno richiodato.


DISLIVELLO
+1250 metri circa (di cui 200 di via)
DIFFICOLTA'
III/IV un paio di passi IV+ con le varianti (la via originale è III)
TEMPI
Barzio - attacco via: 3 ore circa
via: 5 ore circa












LE FOTO DEL FOPPA:


















lunedì 20 agosto 2007

Rifugio Rosalba

DOMENICA 19 AGOSTO 2007

Passo a prendere sbambi e il tempo è una merda; il foppa ha già chiamato per bidonare visto il meteo.
Entriamo in un bar a Pontida per la prima colazione: c'è poco nuvoloso
A Lecco seconda colazione, entriamo che c'è nuvoloso; usciamo che c'è il sole
ok decidiamo di provare.
Facciamo gli zaini e lasciamo la macchina alla frazione sopra i Piani Resinelli, imbocchiamo la direttissima e a metà comincia a piovere. Arrivati al Colle Valsecchi ci fermiamo a chiacchierare in attesa del sole... che non arriva, ci guardiamo in faccia e scendiamo al rifugio Rosalba per un piatto di minestra e una birra. Torniamo alla macchina dal Canale del Diavolo (credo).
Progetto solo momentaneamente rimandato... magari lo faremo in invernale, chi lo sa :D


DISLIVELLO
+600 metri circa
DIFFICOLTA'
E
TEMPI
Piani Resinelli - Colle Valsecchi - rifugio Rosalba - Piani Resinelli: 4.30 ore circa














lunedì 13 agosto 2007

Rifugio Lecco

DOMENICA 12 AGOSTO 2007

Come prima uscita dopo il rientro dal Perù decidiamo che un'escursione facile e veloce sia la cosa migliore.
Parto col Foppa dalla stazione a valle di Barzio e, risalendo l'ampio e lento sentiero, arriviamo al rifugio Lecco (1780 metri).
Scopriamo che esiste una piccola ferrata e decidiamo di percorrerla... alla seconda catena il Foppa si scaga e così torniamo al rifugio per un piatto di pasta.
Discesa fino alla macchina, una coca cola al bar e via dritto a casa.
Fine della giornata da merendero.


DISLIVELLO
+930 metri circa
DIFFICOLTA'
E
TEMPI
Barzio - rifugio Lecco 2.15 ore circa








mercoledì 8 agosto 2007

Perù 2007 - PARTE 12: RITORNO A CASA E CONCLUSIONI

GIORNO 20 – 21 – 22
Oggi è il giorno in cui si fanno i bagagli perché si torna, purtroppo, a Lima.
Sveglia, doccia, colazione e gli ultimi quattro passi a Marcarà. Pranziamo alla casa delle guide e iniziano i consueti addii con relativo scambio di indirizzi.

Nel pomeriggio ci facciamo depositare dal taxi al terminal del bus di Huaraz dove molliamo i nostri enormi bagagli per muoverci per la città più liberamente.

Il resto del pomeriggio se ne va girovagando persi. Cena a base di carne e, verso le 22, ci infiliamo sul bus per Lima. La notte passa molto lentamente tra una buca e una curva.

Al risveglio vediamo una Lima che sonnecchia sotto il suo cielo eternamente grigio; tanti uffici oggi sono chiusi per la festa patria.

Arriviamo all’alba alla casa dove siamo ospiti, giusto in tempo per tornare a letto qualche ora visto il viaggio devastante in bus.

Per pranzo torniamo da Mister Lemon dove ci concediamo del fantastico pesce, molto molto buono. Pieni come botti facciamo una visita al mercato artigianale (e molto turistico) di Miraflores dove spendiamo gli ultimi soles rimasti.

Cena alla casa e qualche ora di sonno prima che suoni la nostra ultima sveglia in Perù; alle 4.30 un taxi ci porterà all’aeroporto.

Questa volta riusciamo a prendere la coincidenza ad Atlanta senza le corse dell’andata e, tutto sommato, il viaggio passa anche abbastanza in fretta, forse perché il secondo volo lo facciamo di notte.

Strana la sensazione di ritornare in Italia… siamo stanchi e assonnati. Penso proprio che abbiamo bisogno di un periodo di riposo.




Cordillera Negra



Da Marcarà a Huaraz






Da Marcarà a Huaraz









Huaraz






Vista dal Caffè Andino



Bambini di Huaraz






Mercato scoperto



Sempre dal Caffè Andino















Caffè Andino



Tramonto









Huaraz




CONCLUSIONI

E’ passato parecchio tempo da quando ho cominciato a scrivere questo racconto e tante giornate si sono susseguite ognuna ridandomi un pezzetto di forza.
Il viaggio in Perù mi aveva levato molte forze fisiche, sono tornato in Italia stanco e bisognoso di riposo. Ora che ho recuperato completamente posso tirare le somme della spedizione.
A livello tecnico sono felice che tutto sia andato bene, a parte qualche piccolo intoppo che non ha, fortunatamente, snaturato il significato e il senso del viaggio.
Per la prima volta sono stato a quote così alte e, in questo caso, il mio fisico ha risposto abbastanza bene ed è, spero, una conferma che sto fisicamente bene… pancetta a parte.
Tutta l’ansia per organizzare è svanita una volta messo piede a Lima e scoperto come si vive in America Latina: poca ansia e molto “chi vivrà vedrà”.
Il viaggio è stato coronato ovviamente dalla cima del Tocllaraju che ci ha impegnato tutti, nessuno escluso; anche Daniele che non è potuto venire oltre il campo morena ha partecipato attivamente ed entusiasticamente alla preparazione del tentativo alla vetta.
Nel complesso sono felice di come è andata la spedizione e se tutto è andato bene lo devo anche ai compagni di viaggio che si sono rivelati ottimi. Complimenti quindi a tutti!
Emotivamente sono tornato cambiato, è impossibile visitare certi posti e rimanere insensibili di fronte a quello che ti circonda.
L’idea di appoggiarsi all’OMG si è confermata, più volte durante il viaggio, una scelta giusta per portare dei soldi nei posti in cui servono realmente.
Il tempo passa e la mia mente è già rivolta ad un’altra avventura… chi sa dove mi porterà la voglia di aria sottile?

Perù 2007 - PARTE 11: SHOTTOLO NON STA BENE E RINUNCIA AL PISCO

GIORNO 15 – 16 – 17 – 18 – 19
Oggi giornata di riposo. A pranzo andiamo a Huaraz con Amador e Joel cui offriamo il pranzo come segno di gratitudine per tutta l’attenzione che ci ha dedicato quando eravamo al rifugio Ishinca.
Nel pomeriggio ci lanciamo nella spesa di souvenir e piccoli regali da portare in Italia; due ore di intense trattative coi negozianti del mercato artigianale ci sfiancano.

Scopriamo che oggi è il 150esimo anniversario dell’indipendenza della regione di Ancash (o almeno così capiamo). Per le strade sfilano centinaia di persone vestite degli abiti tradizionali e coloratissimi, tutti diversi in base alla zona di appartenenza. Peccato aver lasciato a Marcarà la macchina fotografica!

Dopo la cena alla casa delle guide, Lorenzo ed io andiamo all’internet point per mandare news dal sudamerica; poco dopo tutti a nanna.

L’idea per il giorno dopo è di visitare le rovine di Chavin che si trovano a circa quattro ore di taxi da Marcarà.

La sveglia porta una brutta notizia: mentre Daniele migliora a vista d’occhio io comincio a star male.

Mentre gli altri si smazzano le quattro ore di macchina per Chavin io preferisco rimanere in zona. Con Cesare e Gianluca decidiamo di visitare un canyon vicino Caraz.

Oggi scopro che il collectivo va bene per piccole distanze, ma per far più di un’ora di strada diventa un supplizio.

Arrivati a Caraz assistiamo ad una piccola parte dei festeggiamenti per il 150esimo della fondazione della provincia.

Preso un taxi facciamo il giretto al canyon e poi rientriamo a Caraz dove, con 5 soles a testa, pranziamo con: brodo di pollo con farro, coscia di pollo con riso e cipolle e, per dessert, succo di frutta non ben identificato.

Nel canyon è presente una centrale elettrica piccolissima che, da sola, fornisce tutta l’energia elettrica per la valle.

Un’altra ora di minibus e siamo a Marcarà. Per la cena andiamo con Amador in un ristorante tipico (e deserto) dove proviamo il pachamanca; questo piatto è costituito da tre pezzi di carne (pollo, maiale e mucca) con patate (dolci e normali), una pannocchia e qualche altra roba strana, il tutto avvolto in lunghe foglie e cotto nella cenere.

La tradizione vuole che il pachamanca venga accompagnato dall’inca kola, ma noi facciamo i furbi e ordiniamo cusquena.

Per domani resta qualche dubbio; molto probabilmente, se non ci saranno miglioramenti, non partirò con gli altri verso il rifugio Perù, ma resterò alla casa delle guide a cazzeggiare in attesa del rientro dei soci dal Pisco.

Dicono che la notte porta consiglio ed effettivamente la mattina non ho dubbi: non parto con gli altri.

Visto che non ci sono stati miglioramenti decido che è ora di prendere l’antibiotico.

Passo la giornata a letto, con la febbre, sonnecchiando e leggendo un pessimo libro.

Gli altri salgono al rifugio per tentare la vetta del Pisco; tutti tranne Daniele che sale senza materiale perché non sta ancora bene.

Se tutto va bene proveranno a scendere già domani, saltando una notte al rifugio.

La notte passa abbastanza bene e mi regalo un’altra giornata di riposo.

L’antibiotico sta, pian piano, facendo effetto e mi sento meglio.

Nel pomeriggio si mette a piovere, proprio quando mi ero deciso ad uscire per far due passi e qualche foto… peccato.

Verso cena rientrano gli altri: Barbara e Lorenzo sono arrivati in vetta al Pisco senza intoppi.

La parte alpinistica del viaggio è ormai finita e ci restano ancora due giorni di relax prima di rientrare.

Probabilmente andremo a Huaraz a perdere un po’ di tempo per poi infilarci sul pullman che ci porterà a Lima.

Un po’ mi spiace per aver saltato il Pisco, ma ammetto che rinunciarci è stata la scelta giusta… ora ho un motivo in più per tornare in Perù.

Come previsto gli ultimi giorni li passiamo a Huaraz cazzeggiando. Ci concediamo abbondanti pranzi innaffiati da birra e Pisco Sour (liquore Pisco, succo di lime e bianco d’uovo). Ottimi i caffè e le torte del Cafè Andino; ci sentiamo un po’ a casa con quell’arredamento occidentale, i divani e le mille riviste sparse ovunque.

Dopo la consueta cena alla casa delle guide ce ne andiamo al bar per l’ultima Cusquena, domani è il giorno dei bagagli… sento un po’ di malinconia che mi entra nelle ossa, ma passerà.



Qualche foto del Canyon







Perù 2007 - PARTE 10: DANIELE NON STA BENE – RITORNO A MARCARA’

GIORNO 13 - 14

Siamo appena tornati dal Tocllaraju e al rifugio scopriamo che Daniele sta meglio, ma non troppo. Decide che preferisce scendere a Marcarà un giorno prima di noi. Tra mille avventure, un viaggio inverosimile a cavallo e taxi persi riuscirà ad arrivare a destinazione solo alle 4 del mattino.
Lorenzo, Barbara, Amador ed io ci regaliamo ancora una notte in rifugio e l’ultima abbondante colazione. Con un po’ di malinconia prepariamo gli zaini per il ritorno a valle. Un paio di foto con i fantastici rifugisti dell’Ishinca e siamo già sul sentiero di ritorno.

Pian piano ci lasciamo alle spalle i colossi di ghiaccio e veniamo inondati dai caldi colori della Cordillera Negra; qui la temperatura si alza notevolmente e ci sentiamo un po’ come se stessimo tornando a casa.

Mentre a Pashpa carichiamo i bagagli sul taxi ne approfitto per fare un paio di foto ai bambini che, incuriositi, si avvicinano a noi; diamo loro i nostri ultimi biscotti e dolcetti e sembrano felici.

Arrivati a Marcarà nel primo pomeriggio riallacciamo i contatti col vecchio continente con qualche tecnologica email e telefonata. Ritroviamo un Daniele rinato, sicuramente scendere di quota l’ha aiutato a recuperare. La giornata passa con un po’ di riposo e cazzeggio vario.



Foto ricordo coi rifugisti



Mitica cuoca!!!



Tocllaraju



Valle Ishinca e Tocllaraju sullo sfondo



Urus



Mucche cazzeggianti



Harriero



Harriero



Tzuntapampa



Contadina



Eucalipti



Contadini a Pashpa



Sulla piazza del paese



Bimbo sulla piazza



Bambini di Pashpa



La bambina più bella del mondo



Piazza di Pashpa



Cordillera Negra



Scendendo col taxi



Due lavorano, gli altri guardano