domenica 29 agosto 2010

Monte Cancervo

DOMENICA 29 AGOSTO 2010

Giornata ancora ben calda, venticello leggero e un cielo decisamente limpido e azzurro (che si coprirà poi col passare delle ore). Il Cancervo è il monte principale che sovrasta San Giovanni Bianco ed è forse la prima cima della valle che permette di farsi 1000 metri in un ambiente tipicamente montano.
Si parte da Pianca (parcheggio alla chiesa) e, tagliando un paio di volte la strada asfaltata, si giunge ad un bosco che si segue fino a sbucare alla base di un canale; da qui la pendenza aumenta e si risale tutto il canale (un paio di catene facilissime, è comunque un sentiero senza alcun problema). Si arriva ad un tipido pianoro erboso che si attraversa fino ad arrivare ad alcune baite; si segue quindi la facile ed erbosa "cresta" fino alla croce di vetta.
La traccia gps è un po' rovinata perché ci siamo persi, chiacchierando, un paio di volte :P
volendo ora si può tornare sui propri passi o, come nel nostro caso, proseguire fino al passo di Grialeggio (possibilità in mezzora di salite il Monte Venturosa) e prendere il primo sentiero a destra che si snoda nel bosco con molti tornanti.
Il suddetto sentiero porta ad una strada bianca che diventerà poi, in fondo, asfaltata (ma assolutamente pochissimo trafficata) fino ad arrivare alla chiesa di Pianca.
Il giro è carino, direi consigliato... attenzione solo a due cose:
- a stagione avanzata (o in primavera) è sicuro trovare neve dalla croce del Venturoa al passo di Grialeggio; è una parte in discesa ripida, quindi ocio!
- dopo le catene nel canale (esposto a sud e molto caldo) abbiamo beccato una bella vipera incazzata che soffiava mica male... ocio!


DISLIVELLO: poco più di 1000 metri il giro completo
LUNGHEZZA: 13 km il giro completo
DIFFICOLTA': E/EE
TEMPO: 4 ore

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domenica 22 agosto 2010

Pizzo del Diavolo di Tenda

DOMENICA 22 AGOSTO 2010

Dal rifugio Calvi si torna indietro 20 metri dove a destra (faccia a valle) parte il sentiero 225 per il rifugio Brunone (se non ricordo male è segnato anche il rifugio Longo). Il sentiero perde circa 100 metri di quota fino a giungere in vista di una caratteristica cascata (fiume Brembo) avente sfondo il Diavolo e Diavolino. Risaliti oltre la cascata si giunge in un ampio pianoro dove si riattraversa un torrente (volendo c'è anche un ponticello) seguendo la traccia di sentiero (senza numero ma con bolli) che porta alla Bocchetta del Podavit.
Da qui parte la cresta che in circa 250 metri giunge alla cima; in alcuni punti è leggermente esposta e il passo più duro si ha proprio all'inizio... se passate quello continuate pure senza timore, il peggio è fatto! Si tratta di una placchettina (io che non arrampico da anni la potrei, forse erroneamente, gradare II... prendete però con le pinze questa valutazione). Il resto va via liscio, occhio solo a non perdere i bolli (anche se ce ne sono un bel po') e attenzione alla roccia che non è proprio delle migliori.
Volendo in discesa si attraversare fino al rifugio Longo e completare l'anello tornando a Carona (noi siamo tornati al rifugio Calvi per riprendere parte degli zaini)
Salita veramente consigliata, ambiente spettacolare e ottima vista dalla cima.

DISLIVELLO: 1000 metri (la sola salita dal rifugio)
LUNGHEZZA: 5.5 km (la sola salita dal rifugio)
DIFFICOLTA': F
TEMPO: 3 ore (la sola salita dal rifugio)
NOTE: attenzione in cresta, il primo passo di placchetta è quello più delicato, passato quello le difficoltà diminuiscono

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sabato 21 agosto 2010

Rifugio Calvi

SABATO 21 AGOSTO 2010

Primo step per la "normale" al Pizzo del Diavolo: o si sale al rifugio Calvi o al rifugio Longo; noi saliamo al Calvi con calma, dopo aver pranzato nel bar più "old style" di tutta la val Brembana :D
In un paio d'ore, sotto un sole inaspettatamente ustionante, arriviamo al rifugio e ci concediamo un sano scazzo pomeridiano: un libro, un lettore mp3, una birretta e passa il tempo; le nuvole che coprivano il cielo si diradano mostrando la meta del giorno dopo e, incredibilmente, il clima serale è piacevolmente tiepido e rilassante.
Cena, partitona a scala40 e si va a letto.

DISLIVELLO: 850 metri circa
LUNGHEZZA: 9 km circa (solo andata)
DIFFICOLTA': T
TEMPO: 2 ore circa
NOTE: nessuna nota

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lunedì 16 agosto 2010

Capo d'Arno

LUNEDI' 16 AGOSTO 2010

Trasferta toscana tra le stupende e isolare alture del parco del casentino.
Da stia si sale in macchina fino a Madonna di Montalto (ultimi 2 km su strada bianca); parcheggiata l'auto si prende il sentiero 2A per parte a sinistra subito dopo l'edificio e poco dopo si unise al 2 e si prosegue fino a giungere a Bocca Pecorina. Da qui il sentiero sale in uno stupendo bosco seguendo, spesso, una larga strada bianca fino al "rifugio" Vitareta (in realtà bivacco); "brevemente" si giunge al bivio per il Lago degli Idoli. Noi prendiamo a sinistra fino a giungere a Capo d'Arno dove, chiamato così perché da questa sorgente nasce appunto l'Arno.
Tornando sui propri passi si va al bivio precedente e, cambiando sentiero, in breve ci si porta al Lago degli Idoli e successivamente al rifugio... il rientro segue ora la via di salita.
Veramente bellissimo l'ambiente, relativamente isolato e selvaggio quanto basta.
Il giro è relativamente veloce e simpatico, consigliato a tutti quelli che transitano nel casentino!

DISLIVELLO: 600/650
LUNGHEZZA: 13 km (giro completo)
DIFFICOLTA': E
TEMPO: 4,5 ore circa
NOTE: pedalabilità limitata, parecchi km con bici a spalla, discesa tecnica e fondo spesso sconnesso... ocio

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sabato 7 agosto 2010

MTB - Valtorta, rifugio Grassi

SABATO 7 AGOSTO 2010

Il rifugio Grassi mi mancava, è quindi con grande piacere che accetto l'invito di alcuni utenti di mtb-forum ad andare a tale rifugio partendo da Valtorta e facendo un giro ad anello.
Si parte da Valtorta (campanile) in direzione degli impianti di risalita dei Piani di Bobbio percorrendo la strada asfaltata (ma poco trafficata) che sale senza mai strappare troppo (poco dopo la partenza si trova una fontanella).
Giunti alla partenza degli impianti si prende a sinistra la strada che, a tratti asfaltata e a tratti bianca, risale fino a giungere ai Piani di bobbio.
Da qui si prosegue sul sentiero 101 in direzione rifgio Grassi - Passo del Toro (1950 metri circa); questo tratto è un continuo saliscendi abbastanza veloce e divertente (attenzione ai pedoni e a qualche sassone). Giunti ad un colle (cartello) inizia il pezzo a spinta che, in circa 300/400 metri porta al Passo del Toro da dove si prosegue con vari saliscendi (molti tratti a spinta, alcuni esposti) fino al rifugio.
Sosta tecnica per rifocillarsi e poi via in discesa (subito a destra) prima per prati e poi per sentiero che diventa via via più tecnico (attenzione, grossi sassi e fondo molto impegnativo). Si passa dietro una malga per inoltrarsi nel bosco dove si attraversa più volte un torrente (fondo impegnativo, sassoni) che rende l'ambiente molto umido e il terreno bagnato. Giunti ad un bivio (l'unico) si prende a destra per un sentiero veloce in alcuni punti e a spinta in altri; sorpassato un tipico ponticello si giunge su strada asfaltata che sale ai Piani di Bobbio. Un tornante in discesa e si prende il "sentiero del ferro" (indicazione poco evidente) che riporta velocemente a Valtorta (in alcuni passi reincrocia la strada asfaltata.
Giro consigliato a chi piace spingere un botto :D

DISLIVELLO: 1300/1400 metri (circa 500/600 bici in spalla)
LUNGHEZZA: 22 km
DIFFICOLTA': prima metà OC (fondo difficile sassoso); seconda metà MC+ (bosco a tratti veloce, a tratti tecnico... spesso bagnato)
TEMPO: 5.00 ore circa
NOTE: pedalabilità limitata, parecchi km con bici a spalla, discesa tecnica e fondo spesso sconnesso... ocio

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domenica 1 agosto 2010

"Uomini e cani" di Paolini

DOMENICA 1 AGOSTO

Leggendo il giornale nei giorni scorsi scopro una cosa veramente bella: Paolini terrà uno spettacolo in zona Fino del Monte in cui il palco sarà un bel prato di pascolo e il luogo potrà essere raggiunto in circa un'ora a piedi... stupendo!
Detto fatto, la Fede è entusiasta e così ci si mette in pista ;)
In circa un'ora abbondante (causa traffico visto che saremo in circa 4000/5000 persone a vedere lo spettacolo) raggiungiamo la località Parè da Rovetta dove Paolini ci incanta con un'esibizione veramente stupenda. Testi forse un po' crudi in alcuni momenti ma che hanno saputo, giustamente, ricreare un'ambientazione come Paolini stesso, presumo, da Paolini prevista.
Insomma lo spettacolo è da voto 10, il posto da voto 9 e la giornata almeno almeno da 8, un cielo limpido, assenza di vento e caldo il giusto.
Sicuramente uno spettacolo da consigliare a tutti; i tre racconti si concentrano sul rapporto tra uomo e cane immersi in una natura aspra, selvaggia e decisamente severa... niente racconti di Fufi col cappottino sul lungolago :)
Piccola nota: la zona potrebbe essere ottima per fare MTB... da verificare.

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