domenica 27 settembre 2009

Pizzo Tambò

DOMENICA 27 SETTEMBRE 2009

Col Pizzo Tambò avevo un conto in sospeso da qualche tempo ed era ora di tirare le somme. Un tentativo era già stato fatto un paio di mesi fa ma, a causa di una nevicata fuori stagione, ci siamo fermati poco sotto l'anticima.
Questa volta le cose vanno molto meglio, non c'è neve inconsistente e, in circa tre ore e mezza, raggiungiamo la cima dal Passo dello Spluga (normale). La salita avviene lungo prati e sfasciumi (sentiero non segnalato ma presenza di ometti e intuitivo); tendenzialmente si rimane sempre sul lato italiano. Raggiunta l'anticima si attraversa il piccolo ghiacciaio (noi l'abbiamo trovato con ghiaccio nero ricorperto da un sottilissimo strato di neve, assenza di crepacci) e in pochi minuti si attacca la cresta che risulta molto più semplice di quanto sembra dal basso. Tra detriti e ometti si raggiunge la cima (poco sotto la vetta rimanere sul lato svizzero, esiste anche la possibilità di salire sul versante rivolto al Ferrè ma risulta più difficile)

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sabato 12 settembre 2009

Pizzo Arera

SABATO 12 SETTEMBRE 2009

Il Pizzo Arera l'ho spesso visto girando nelle nostre valli, ma, per una cosa o l'altra, non sono mai salito fino in cima.
Approfitto del fatto di essere solo soletto per fare la "normale" che da Plassa porta alla vetta passando dal rifugio Capanna 2000.
Parto e subito scopro una cosa orrenda: quella che in tutte le relazioni è chiamata "larga e comoda mulattiera" è diventata una strada asfaltata! Orrore! Però almeno è chiusa al traffico... per ora.
Si risale la strada passando vicino alle vecchie miniere; giunti al (ex penso) rifugio Saba (edificio rosso) si continua e poco dopo l'asfalto finisce (waypoint sulla traccia). A questo punto o si sale la mulattiera (questa volta sterrata) o si prende a sinistra un comodo sentierino (bolli) che taglia un po' di curve e porta direttamente al rifugio Capanna 2000.
Dietro il rifugio parte il sentiero che risale la spalla tra sassi e placchette (al primo bivio puntate direttamente alla dorsale). Giunti all'anticima ci si sposta verso destra quasi in piano per raggiungere la base di un canalone che si risale tramile l'ausilio di una scaletta e due catene (questo è il pezzo più difficile ma andate tranquilli, non è niente di che!). Le ultime curve portano fino alla croce di vetta.
Spettacolare la vista a nord (così si mormora)... peccato che c'era un meteo di cacca e non ho visto un cazzo!
Discesa giusto in tempo per non prendere un temporale sul testone :)

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sabato 5 settembre 2009

Presolana Occidentale

SABATO 5 SETTEMBRE 2009

In cielo non c'è una nuvola ed è terso e blu come (quasi) mai visto prima, tira un discreto vento che non dà nemmeno troppo fastidio, anzi!
Col foppa e, udite udite, Lu (!!!) si parte per la normale alla presolana occidentale.
Risaliamo dal passo fino alla baita Cassinelli e ci troviamo sotto la maestosa (la nord è anche peggio!) parete sud della presolana. Continuiamo fino alla cappella Savina da dove si gode una vista davvero stupenda di tutto il massiccio; lasciato il quasi comodo sentiero prendiamo il ghiaione che porta alla Grotta dei Pagani e da dove inizia la parte alpinistica della normale.
Si parte con un muretto breve ma che fa capire subito che non si tratta di un sentiero per passeggini :D
Arrivati al punto chiave si trova una catena per superare uno strapiombetto e poi su cresta a tratti aerea si giunge all'ultimo tratto impegnativo; un muretto di una decina di metri che, secondo me, supera il II mentre le relazioni lo danno per I (boh, cazzo ce ne frega eheheh). Si prosegue per sfasciumi fino alla cresta (esposta ma facilissima, un sentiero) e in breve alla crove.
Ho sempre sognato di salire in cima alla Regina, fin da piccolo... bene un sogno si è realizzato :)
Uscita da non sottovalutare sia per la lunghezza (in fondo sono pur sempre più di 1300 metri di dislivello) che per la difficoltà. Attenzione in caso di brutto tempo.

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