SABATO 29 e DOMENICA 30 LUGLIO 2006
Sabato con gli impianti arriviamo al Colle di Bettaforca (2662 metri); seguendo il sentiero e le corde fisse in cresta arriviamo al Rifugio Quintino Sella (3585 metri) dove ceniamo e dormiamo.
Sveglia alle 4.30, colazione e via. Due dei nostri non si sentono bene e preferiscono rimanere al rifugio. In poco meno di un paio d'ore raggiungiamo la vetta del Castore (4228 metri) passando dal Colle di Felik.
Alle 9 siamo al rifugio, altra colazione e poi giù di corsa. All'ora di pranzo siamo al bar davanti ad una meritata birra.
DISLIVELLO PRIMO GIORNO
+923 metri
DISLIVELLO SECONDO GIORNO
+643 metri; -1566 metri
DIFFICOLTA'
F+
TEMPI
Colle di Bettaforca - rifugio Quintino Sella: 3 ore circa
rifugio Quintino Sella - vetta Castore: 1.45 ore circa
Sguardo verso il rifugio Guide d'Ayas
Val d'Ayas
Rifugio Quintino Sella
Locale invernale
Verso sera il tempo migliora
Dal rifugio verso nord
Cala il sole
Le nuvole resistono ad ovest
Alba sul ghiacciaio
Alba
Uno sguardo verso il rifugio...
...ed uno verso ovest
Il Castore dal Colle di Felik
Vallese
Il Foppa in cresta
La stupenda cresta che porta alla cima
La cresta con i Lyskamm a sinistra
Sfilza di giganti: dal Breithorn Occidentale al Polluce
Terminale del Castore e Vallese
Dalla cima verso ovest
Quota 4228
Foto di vetta
Colle di Felik, Lyskamm e Vincent
Crepacci
Crepaccio
Il gruppo dei Breithorn
lunedì 31 luglio 2006
lunedì 10 luglio 2006
Uja di Ciamarella
SABATO 8 e DOMENICA 9 LUGLIO 2006
SABATO: a Pian di Mussa (1780 metri) prendiamo il sentiero che in due ore ci porta al rifugio Gastaldi (2659 metri)
DOMENICA: sveglia alle 5 e si parte; dal rifugio si punta verso la Ciamarella e si prende un sentiero dapprima pianeggiante e poi in discesa che porta in mezzora al Pian di Gias (circa 2600 metri, si passa sotto la vecchia teleferica ormai abbandonata).
Dal Pian di Gias (cartelli segnaletici) prendiamo il sentiero che sale e che, dopo mezzora fa guadare il fiumiciattolo per poi risalire su sfasciumi (ometti sparsi a caso) fino all'attacco del ghiacciaio (dal Pian di Gias a qui è segnato di merda, gli ometti sono veramente messi a caso... ocio in caso di nebbia che potrebbe diventare poco intuitivo).
Calzati i ramponi si sale la prima rampa con un'ampia curva a sinitra per evitare gli evidenti crepacci (ghiaccio nero) posti proprio sopra l'attacco. Superati i crepacci e arrivati all'ampio anfiteatro si punta decisamente a destra (la traccia a sinistra porta alla Piccola ciamarella). Finito il ghiacciaio ricominciano gli sfasciumi che su vago sentiero portano alla spalla (ad inizio stagione qui si ricalzano i ramponi, noi abbiamo fatto la 'cresta' pelata). In dieci minuti si è in vetta (3676 metri - 4 ore dal rifugio).
Si ritorna dal sentiero di salita ma, una volta al Pian di Gias, si può puntare direttamente a valle senza passare dal Gastaldi (per il rifugio riprendere a destra il sentiero della mattina) guadagnando quindi un 45 minuti circa.
DISLIVELLO PRIMO GIORNO
+879 metri
DISLIVELLO SECONDO GIORNO
+1017 metri; -1896 metri
DIFFICOLTA'
F+
TEMPI
Pian di Mussa - rifugio Gastaldi: 2 ore circa
rifugio Gastaldi - cima Uja di Ciamarella: 4 ore circa
Uja di Ciamarella con relativo ghiacciaio
Uja di Bessanese
Partenza dal Gastaldi
Uja di Ciamarella
Alba
Subito dopo il guado
Uja di Bessanese
Risalendo gli sfasciumi
Uja di Bessanese
Sguardo verso il Gastaldi
Uja di Bessanese
Panorama alle nostre spalle
Il ghiacciaio della Ciamarella (si vedono gli alpinisti alla prima rampa del ghiacciaio)
Risalendo il ghiacciaio
Piccola Ciamarella
Ormai prossimi alla fine del ghiacciaio
Crepacci
Uja di Bessanese
Uno sguardo a nord
Il Foppa e Sbambi
Vetta!
Panorama verso l'Uja di BEssanese
Uja di Ciamarella vista dal sentiero di ritorno
SABATO: a Pian di Mussa (1780 metri) prendiamo il sentiero che in due ore ci porta al rifugio Gastaldi (2659 metri)
DOMENICA: sveglia alle 5 e si parte; dal rifugio si punta verso la Ciamarella e si prende un sentiero dapprima pianeggiante e poi in discesa che porta in mezzora al Pian di Gias (circa 2600 metri, si passa sotto la vecchia teleferica ormai abbandonata).
Dal Pian di Gias (cartelli segnaletici) prendiamo il sentiero che sale e che, dopo mezzora fa guadare il fiumiciattolo per poi risalire su sfasciumi (ometti sparsi a caso) fino all'attacco del ghiacciaio (dal Pian di Gias a qui è segnato di merda, gli ometti sono veramente messi a caso... ocio in caso di nebbia che potrebbe diventare poco intuitivo).
Calzati i ramponi si sale la prima rampa con un'ampia curva a sinitra per evitare gli evidenti crepacci (ghiaccio nero) posti proprio sopra l'attacco. Superati i crepacci e arrivati all'ampio anfiteatro si punta decisamente a destra (la traccia a sinistra porta alla Piccola ciamarella). Finito il ghiacciaio ricominciano gli sfasciumi che su vago sentiero portano alla spalla (ad inizio stagione qui si ricalzano i ramponi, noi abbiamo fatto la 'cresta' pelata). In dieci minuti si è in vetta (3676 metri - 4 ore dal rifugio).
Si ritorna dal sentiero di salita ma, una volta al Pian di Gias, si può puntare direttamente a valle senza passare dal Gastaldi (per il rifugio riprendere a destra il sentiero della mattina) guadagnando quindi un 45 minuti circa.
DISLIVELLO PRIMO GIORNO
+879 metri
DISLIVELLO SECONDO GIORNO
+1017 metri; -1896 metri
DIFFICOLTA'
F+
TEMPI
Pian di Mussa - rifugio Gastaldi: 2 ore circa
rifugio Gastaldi - cima Uja di Ciamarella: 4 ore circa
Uja di Ciamarella con relativo ghiacciaio
Uja di Bessanese
Partenza dal Gastaldi
Uja di Ciamarella
Alba
Subito dopo il guado
Uja di Bessanese
Risalendo gli sfasciumi
Uja di Bessanese
Sguardo verso il Gastaldi
Uja di Bessanese
Panorama alle nostre spalle
Il ghiacciaio della Ciamarella (si vedono gli alpinisti alla prima rampa del ghiacciaio)
Risalendo il ghiacciaio
Piccola Ciamarella
Ormai prossimi alla fine del ghiacciaio
Crepacci
Uja di Bessanese
Uno sguardo a nord
Il Foppa e Sbambi
Vetta!
Panorama verso l'Uja di BEssanese
Uja di Ciamarella vista dal sentiero di ritorno
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