GIORNO 9 – 10
Consueta abbondante colazione e preparazione degli zaini con tutto il materiale per star via due giorni passando la notte al Bivacco Longoni (5000 metri). Dividiamo i materiali tra noi e il portatore e partiamo poco prima di pranzo.
Risaliamo la valle tra Ishinca e Ranrapalca arrivando al bivacco che sorge proprio sotto la cresta che unisce le due montagne.
In zona si trova abbondantemente acqua e il bivacco è molto confortevole: tutto in legno e muratura, 18 posti letto suddivisi in due stanze, un camino e una piccola sala da pranzo.
Dalla Laguna Ishinca prendiamo l’acqua per cucinare la minestra e il mate de coca.
Dividiamo il bivacco con due americani che vogliono tentare il Ranrapalca.
Nel pomeriggio ci concediamo qualche ora di sonno, mentre Lorenzo scende al rifugio perché non ancora acclimatato: ci raggiungerà domani mattina alle 6 per fare un tentativo alla vetta dell’Ishinca.
Passiamo qualche ora distesi su un sasso a chiacchierare, sotto un cielo che così stellato non l’ho davvero mai visto. Si discute di cosa vuol dire per noi andare in montagna, di cosa ci spinge a torturarci con sveglie allucinanti, freddo e fatica… non esiste una riposta o almeno noi non la troviamo.
Alle 20.30, dopo minestra e formaggio, siamo a nanna.
La sveglia suona alle 5.25, giusto in tempo per preparare il mate de coca e mangiare due biscotti prima dell’arrivo di Lorenzo.
La temperatura notturna dentro il bivacco è stata di circa 5°, ma dentro al sacco a pelo si stava benone.
Alle 2 gli americani sono partiti per il loro tentativo al Ranrapalca; ad ora non sappiamo se sono riusciti ad arrivare in vetta.
Noi invece abbiamo in programma di salire l’Ishinca da sud-est e scendere da nord-ovest facendo così un giro ad anello.
Partiamo dal bivacco verso le 6.20 e alle 9 esatte sono il primo del gruppo a raggiungere la vetta nevosa (5535 metri) che sembra stia su per miracolo; gli altri mi raggiungeranno nel giro di mezzora.
La via di salita parte dalla morena e passa sotto l’imponente parete ovest del Ranrapalca; calzati i ramponi si risale dolcemente il ghiacciaio poco screpacciato con pendenza massima 35°.
Dalla cima si scende un ripido pendio (30 metri a 50°) per poi proseguire lungo il screpacciato ghiacciaio fino alla morena (100 metri sotto il bivacco).
La salita è stata molto divertente, facile ed appagante.
Con calma ci stiamo acclimatando per il Tocllaraju; sappiamo che molte cordate l’hanno salito con successo nei giorni scorsi e abbiamo ricevuto notizie fresche e precise circa la via di salita.
Ieri sera, sempre distesi sotto il lenzuolo di stelle, si discuteva dello shock che ci aspetta una volta rientrati nella civiltà a cui siamo abituati, in Italia. Sicuramente il Perù ci lascerà una profonda traccia emotiva ma soprattutto umana.
Domani giornata di riposo per ricaricare le batterie prima del fatidico attacco al Tocllaraju.
DISLIVELLO PRIMO GIORNO
+650 metri
DISLIVELLO SECONDO GIORNO
+535 metri; -1185 metri
DIFFICOLTA'
F la salita; PD- la discesa
TEMPI
rifugio Ishinca – bivacco Longoni: 2 ore circa
bivacco Longoni - vetta Ishinca: 2.40 ore circa
vetta Ishinca – rifugio Ishinca: 3.30 ore circa
Tramonto sul Tocllaraju
Tocllaraju
Tramonto a valle
Il Ranrapalca salendo al bivacco
Urus
Mucca e Ishinca
Ishinca
Shottolo
Daniele aka Il Foppa
Shottolo
Ishinca
Pianta a caso
Amador
Lorenzo e Barbara al bivacco Longoni
Daniele che se la dorme
Ranrapalca con relativa laguna
Ishinca
Alba sul Ranrapalca...
... e sul Tocllaraju
Zoom sul Tocllaraju
A caso
Da qui si vede abbastanza bene la via che faremo sul Tocllaraju
Cappello di nuvole
Crepaccio
Ishinca
Inizio del ghiacciaio e Urus sullo sfondo
Ishinca con la via di salita
Sotto il Ranrapalca e sullo sfondo l'Ocshapalca
L'imponente Ranrapalca, a sinistra dello spigolo passa la 'normale'
Seraccata dei pressi della vetta
La via di salita
Quasi in cima
Il Tocllaraju... STUPENDO!
Nevado Copa
Laguna Ishinca... forse
Amador in vetta
Shottolo in vetta
Senza parole...
Tutti in vetta!
Tratto delicato in discesa
Ishinca
Grotta di ghiaccio
Laguna Ishinca
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