Siamo appena tornati dal Tocllaraju e al rifugio scopriamo che Daniele sta meglio, ma non troppo. Decide che preferisce scendere a Marcarà un giorno prima di noi. Tra mille avventure, un viaggio inverosimile a cavallo e taxi persi riuscirà ad arrivare a destinazione solo alle 4 del mattino.
Lorenzo, Barbara, Amador ed io ci regaliamo ancora una notte in rifugio e l’ultima abbondante colazione. Con un po’ di malinconia prepariamo gli zaini per il ritorno a valle. Un paio di foto con i fantastici rifugisti dell’Ishinca e siamo già sul sentiero di ritorno.
Pian piano ci lasciamo alle spalle i colossi di ghiaccio e veniamo inondati dai caldi colori della Cordillera Negra; qui la temperatura si alza notevolmente e ci sentiamo un po’ come se stessimo tornando a casa.
Mentre a Pashpa carichiamo i bagagli sul taxi ne approfitto per fare un paio di foto ai bambini che, incuriositi, si avvicinano a noi; diamo loro i nostri ultimi biscotti e dolcetti e sembrano felici.
Arrivati a Marcarà nel primo pomeriggio riallacciamo i contatti col vecchio continente con qualche tecnologica email e telefonata. Ritroviamo un Daniele rinato, sicuramente scendere di quota l’ha aiutato a recuperare. La giornata passa con un po’ di riposo e cazzeggio vario.
Foto ricordo coi rifugisti
Mitica cuoca!!!
Tocllaraju
Valle Ishinca e Tocllaraju sullo sfondo
Urus
Mucche cazzeggianti
Harriero
Harriero
Tzuntapampa
Contadina
Eucalipti
Contadini a Pashpa
Sulla piazza del paese
Bimbo sulla piazza
Bambini di Pashpa
La bambina più bella del mondo
Piazza di Pashpa
Cordillera Negra
Scendendo col taxi
Due lavorano, gli altri guardano
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