Sarà una bella impresa caricare un unico taxi con tutti i bagagli; durante la colazione i responsabili OMG ci chiedono il favore di portare un po’ di rifornimenti importanti al rifugio Ishinca (
Non so con quale strana magia riusciamo a far stare tutto, umani compresi, nella station wagon del tassista; salutiamo tutti e partiamo in direzione sud, verso Huaraz.
Dopo qualche chilometro deviamo per una strada sterrata che risale lentamente, in un’ora circa, tutta la valle. Attraversiamo piccoli paesi e capanne isolate, campi di frumento e minuscole coltivazioni di fiori. L’unica preoccupazione del tassista sembra essere quella di non far cadere il tappetino dal cruscotto.
La strada finisce a Pashpa (
Noleggiati tre muli e conducente, per il trasporto del grosso dei materiali, ci avviamo a piedi lungo l’infinita Ishinca Valley.
Ci vorranno cinque ore di lento cammino prima di raggiungere il rifugio. Il sentiero è stupendo e si snoda tra la catena degli Urus (
Al rifugio la quota si fa sentire e ci tocca convivere con un fastidioso mal di testa e una leggera nausea.
La grossa camerata dove dormiremo i prossimi giorni non è molto luminosa e è decisamente fredda ma comunque molto pulita e accogliente.
La cena è veramente ottima: crema di zucca, chorizo con patatine fritte, peperoni alla griglia e fagiolini; per dolce una buonissima fetta di torta.
Dopo aver mangiato le cose vanno un po’ meglio e almeno la nausea sembra passare.
L’abbigliamento di oggi è stato decisamente estivo, siamo saliti un pantaloni di cotone e maglietta, ma ora che il sole è calato, siamo contenti di aver portato con noi il piumino.
Dentro al sacco a pelo ognuno passa una nottata diversa: c’è chi dorme come un bambino e chi si rigira ore ed ore senza prender sonno. Personalmente ho dormito profondamente e senza troppi risvegli.
La colazione è spettacolare e non si può proprio definire scarna.
Con lo stomaco pieno e un sole caldo partiamo in direzione del Pallcaraju (6274) per una piccola gita di acclimatamento.
Risalendo la valle possiamo vedere moltissime viscacha; questo animale è una via di mezzo tra una marmotta, uno scoiattolo e un coniglio.
In un paio di ore arriviamo in prossimità dei Laghi Toccla dove abbandoniamo il sentiero puntando verso l’Ishinca Norte (5500 circa). A quota 4950 circa ci fermiamo per mangiare un boccone e fare un pisolino. Ad ora penso siano stati i
Il consueto mal di testa passa solamente dopo una tazza di mate de coca al rifugio, nel primo pomeriggio.
Passiamo il tempo che ci separa dalla cena leggendo e chiacchierando; riusciamo perfino a farci una doccia calda…fantastico!
Domani levataccia per un tentativo alla vetta dell’Urus Este, la nostra prima facile cima di acclimatamento.
Oggi abbiamo potuto vedere “da vicino” il Tocllaraju (
Signore di Pashpa intente ad ascoltare la banda
Sempre Pashpa
Vallunaraju e Ocshapalca
La piazza di Pashpa
Coppia peruviana
Simpaticissima signora
Vallunaraju e Ocshapalca
Inizio dell'Ishinca Valley
Nevado Huascaran
Nevado Copa
Parcheggio per animali da soma
Vallunaraju e Ocshapalca
Huascaran
Amador e Daniele
I nostri asinelli
Traffico lungo la via
Harriero con cavallo
Tocllaraju... stupendo
Quasi arrivati
Coloratissime signore
Burros
Sempre le signore
Rifugio Ishinca e catena degli Urus
Urus Este
Viscacha
La carcassa di un cavallo
Viscacha
Urus
La cresta tra Tocllaraju e Pallcaraju
Sempre la cresta
Urus
Tocllaraju
Urus
La cresta tra Tocllaraju e Pallcaraju
Urus e Tocllaraju
Shottolo e il Tocllaraju
Tocllaraju
Nevado Copa
Akilpo
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