Il cursore del computer lampeggia curioso in attesa che i miei pensieri prendano la fluidità necessaria per essere impressi per sempre in queste righe.
Dal terrazzo di casa mia mi godo un crepuscolo piacevolmente fresco e nemmeno troppo tormentato dalle zanzare. E’ quasi passata ormai una settimana dal giorno in cui sono rientrato in Italia, dopo un volo veramente stancante. Più per la mente che per il corpo.
Mentre cala la sera sto pensando a come descrivere il viaggio che mi ha appena portato all’altro capo del mondo… non trovo le parole giuste per sviscerare i concetti e gli aneddoti senza risultare di una banalità infantile.
Il Perù è talmente diverso dall’Italia che è impossibile trovare l’inizio della matassa, il giusto inizio di tutto.
Ecco ci sono!
L’inizio è rappresentato da un sogno inseguito per mesi, da mille telefonate, cene, ricerca di documentazione di qualsiasi tipo e email.
Verso fine 2006 vidi delle fotografie della Cordillera Blanca e pensai fosse un paradiso. Feci vedere queste foto a Lorenzo e, scherzando, gli proposi una spedizione in quelle terre.
Il resto è stato un domino. Ogni evento ne scatenava un altro finché ci siamo ritrovati ad essere in quattro coi biglietti di andata e ritorno per Lima tra le mani.
Partenza fissata per il 10 luglio e ritorno per l'1 agosto per Daniele. Barbara e me; partenza il 13 luglio e ritorno l'1 agosto per Lorenzo.
Nei mesi successivi ognuno ha fatto la sua parte per l’organizzazione del viaggio. Lorenzo intento ad sistemare i suoi trasferimenti; Daniele e Barbara sommersi tra sacchi a pelo, assicurazioni e compagnie aeree; io che giravo negozi per i materiali mancanti e mandavo email in ogni parte del globo per tentare di organizzare la logistica.
Fondamentale è stato l’aiuto e il pieno supporto che ci è stato dato dall’Operazione Mato Grosso.
La preparazione fisica procedeva a grandi passi… troppo grandi forse. Circa un mese e mezzo prima di partire un’infiammazione del tendine rotuleo sinistro mi inchioda a casa. I giorni passano con la paura di dover rinunciare alla spedizione, ma riposo, ghiaccio e certamente un po’ di culo, mi salvano: sicuramente parto, ma dovrò stare attento a non sforzare troppo il ginocchio.
I dieci giorni precedenti il volo li passo tra cene e bevute di buon augurio; solo questo valeva la pena del viaggio.
Preparazione dei materiali
Prove di bagaglio durante una delle mille cene
2 commenti:
Non ho partecipato alla spedizione ma al prima e dopo davanti alle birre non sono mai mancato!! ;)
Ciao...ho visto il tuo viaggio in Perù spettacolo. complimenti veramente. io sono peruviano che abita a Milano(Italia) più di tre anni mi trovo molto bene... sai mi piacerebbe fare tutto quello che hai fatto... se torni in Perù qualche altra volta fammi sapere ;)
ti lascio il mio email.
lobito8611@hotmail.com
ciauzzz a presto
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